Sistema Contributivo, Retributivo e Misto

Sistema Contributivo, Retributivo e Misto

Con la Riforma Fornero è stata introdotta una novità per calcolare la pensione e che va oltre il requisito dell’età, stiamo parlando del metodo contributivo. 

Vediamo i due metodi: 

  • Con quello retributivo l’importo della pensione viene calcolato sulla media dei redditi degli ultimi dieci anni di lavoro per i dipendenti, mentre per i lavoratori autonomi si tiene conto degli ultimi quindici anni, nella misura del 2% di questa media per ogni anno di contributi. 
  • Con il metodo contributivo, invece, la somma della pensione viene calcolata sui contributi versati nel corso di tutta la vita lavorativa. L’ammontare di questi contributi viene valutato in base all’indice Istat delle variazioni quinquennali del Pil e moltiplicato per il coefficiente di trasformazione e variabile a seconda dell’età del lavoratore.

CONTENUTO DELL'ARTICOLO

LISTA DELLE TIPOLIGIE DI PRESTITI DI POSTE ITALIANE

Dal 1° gennaio 2012 il metodo contributivo è diventato l’unico sistema per calcolare le pensioni, mentre il metodo retributivo è rimasto solo per le persone che erano già andate in pensione prima di quella data.  

 

Scopri di più sulla legge Fornero e sul sistema pensionistico contributivo.

 

Adesso veniamo alla pensione per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 che dovrà essere calcolata con il sistema misto, cioè una parte sarà retributiva e l’altra contributiva.

Pensioni e Sistema Contributivo

In genere l’importo di una pensione deve tenere conto di molteplici aspetti e variabili ma in linea generale possiamo dire che i principali fattori che determinano la pensione sono:

 

  • Il totale degli anni di contributi
  • Gli anni di contributi antecedenti il 1996
  • Gli anni di contributi successivi al 1996
  • Le retribuzioni percepite durante tutta la vita lavorativa
  • E infine l’età di uscita dal lavoro.
 

Dunque, oggi con 38 anni di contributi possono uscire dal mondo del lavoro solo le persone che hanno cominciato a lavorare prima del 1996, per gli altri si deve tenere conto del sistema misto.

 

Il calcolo della prestazione quindi è con il sistema retributivo per i contributi percepiti prima del 1996 e con il sistema contributivo per gli anni successivi. C’è un vantaggio per chi ha una carriera pari o più lunga di 18 anni di versamenti prima del 1996, infatti, in questo caso il diritto al calcolo retributivo vale fino al 31 dicembre 2011, mentre per i successivi anni si passa al calcolo contributivo.

 

Se stai cercando forme di finanziamento agevolate per pensionati, visita la pagina sui migliori prestiti per pensionati INPS e ex INPDAP.

Sistema Retributivo

Il sistema pensionistico retributivo è un tipo di sistema pensionistico che prevede che la pensione di una persona sia basata sulla retribuzione percepita durante la vita lavorativa. In altre parole, quanto più alta è la retribuzione percepita durante la vita lavorativa, maggiore sarà la pensione che verrà corrisposta al momento del pensionamento.

 

 

In un sistema pensionistico retributivo, la pensione viene calcolata in base a una formula che tiene conto della retribuzione percepita, dell’età del lavoratore al momento del pensionamento e della durata dei contributi versati al sistema pensionistico. In generale, per ottenere una pensione più alta è necessario lavorare per un periodo più lungo e percepire retribuzioni più alte.

 

 

Il sistema pensionistico retributivo è uno dei diversi tipi di sistemi pensionistici utilizzati in diverse parti del mondo. Altri tipi di sistemi pensionistici includono il sistema contributivo, in cui la pensione è basata sui contributi versati al sistema pensionistico, e il sistema misto, che combina elementi sia del sistema retributivo che del sistema contributivo.

Sistema Contributivo

Il sistema pensionistico contributivo è un tipo di sistema pensionistico in cui la pensione di una persona è basata sui contributi versati al sistema pensionistico durante la vita lavorativa. In altre parole, quanto più alti sono i contributi versati al sistema pensionistico, maggiore sarà la pensione che verrà corrisposta al momento del pensionamento.

 

 

In un sistema pensionistico contributivo, la pensione viene calcolata in base a una formula che tiene conto dei contributi versati, dell’età del lavoratore al momento del pensionamento e della durata dei contributi versati al sistema pensionistico. In generale, per ottenere una pensione più alta è necessario lavorare per un periodo più lungo e versare contributi più alti al sistema pensionistico.

 

 

Il sistema pensionistico contributivo è uno dei diversi tipi di sistemi pensionistici utilizzati in diverse parti del mondo. Altri tipi di sistemi pensionistici includono il sistema retributivo, in cui la pensione è basata sulla retribuzione percepita durante la vita lavorativa, e il sistema misto, che combina elementi sia del sistema contributivo che del sistema retributivo.

SISTEMA MISTO

Il sistema pensionistico misto è un tipo di sistema pensionistico che combina elementi sia del sistema pensionistico contributivo che del sistema pensionistico retributivo. In altre parole, la pensione di una persona è basata sia sui contributi versati al sistema pensionistico durante la vita lavorativa, sia sulla retribuzione percepita durante la vita lavorativa.

 

 

In un sistema pensionistico misto, la pensione viene calcolata utilizzando una formula che tiene conto sia dei contributi versati al sistema pensionistico che della retribuzione percepita durante la vita lavorativa. In generale, per ottenere una pensione più alta è necessario lavorare per un periodo più lungo, versare contributi più alti al sistema pensionistico e percepire retribuzioni più alte durante la vita lavorativa.

 

 

Il sistema pensionistico misto è uno dei diversi tipi di sistemi pensionistici utilizzati in diverse parti del mondo. Altri tipi di sistemi pensionistici includono il sistema contributivo, in cui la pensione è basata esclusivamente sui contributi versati al sistema pensionistico, e il sistema retributivo, in cui la pensione è basata esclusivamente sulla retribuzione percepita durante la vita lavorativa.

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cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un ex dipendente statale nato il 01/02/1954: importo erogato 28474,47€ da rimborsare in 120 rate mensili da 300,00€ – TAN fisso 4,84% – TAEG fisso 4,97% – importo totale dovuto dal consumatore di 36.000,00€ spese assicurative comprese nella rata, tasso fisso rata costante , bollo 16 euro.

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Calcolo della Pensione Online

Calcolo della Pensione Online

Per il calcolo della pensione online, esistono molti software, uno dei più famosi è quello del Il Sole 24 ore.

Per calcolare la pensione bisogna seguire il criterio dell’anzianità contributiva maturata dal lavoratore al 31 dicembre 1995. 

Nel dettaglio:

  • La pensione viene calcolata con il sistema di calcolo contributivo per i lavoratori che non hanno l’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 
  • La pensione viene calcolata con il sistema retributivo e misto, cioè una quota con il sistema retributivo e l’altra parte con il sistema contributivo, per i lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. 

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Ma dal primo gennaio 2012 per tutti i dipendenti e lavoratori viene applicato il sistema di calcolo contributivo sulla quota di pensione che corrisponde all’anzianità contributive maturate a partire proprio da questa data.

calcolo contributivo della pensione

Questo sistema viene adottato per i lavoratori che sono sprovvisti di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996 e che conseguono la liquidazione della pensione con il calcolo contributivo. 

 

Questo metodo contributivo viene determinato esclusivamente in funzione dei contributi versati nell’arco dell’intera vita lavorativa. 

 

Nel calcolo contributivo il lavoratore accumula una percentuale della retribuzione annua pensionabile percepita. 

 

Leggi anche il nostro articolo sulle differenze tra sistema contributivo, retributivo e misto.

Calcolo della Pensione Online

In questo caso è necessario che il lavoratore abbia accumulato anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995 e può far valere un’anzianità di almeno 15 anni, di cui cinque successivi al 1995. 

 

Al contrario il lavoratore che non ha maturato anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni non potrà usufruire di questo sistema. 

Dunque per il calcolo della pensione occorre: 

 

  • Individuare la retribuzione annua del lavoratore o i redditi conseguiti da quelli autonomi o parasubordinati
  • Calcolare i contributi di ogni anno sulla base dell’aliquota di computo, cioè il 33% per i dipendenti. Quella vigente anno per anno per gli autonomi e per gli iscritti alla Gestione Separata che varia anche a seconda della situazione del contribuente
  • Determinare il montante individuale che si ottiene sommando i contributi di ogni anno rivalutati sulla base del tasso annuo di capitalizzazione derivante dalla variazione media quinquennale del PIL e determinata dall’ISTAT. 
  • Infine, applicare al montante contributivo il coefficiente di trasformazione al momento della pensione.

Calcolo retributivo della pensione

Il metodo retributivo, invece, eroga la prestazione sulla base delle ultime retribuzioni percepite. 

 

Si applica alle anzianità contributive maturate fino al 31 dicembre 2001 per i lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. 

 

Sono fondamentali tre elementi: 

  • l’anzianità contributiva, data dal totale dei contributi fino a un massimo di 40 anni, che il lavoratore può far valere al momento del pensionamento 
  • la retribuzione/reddito pensionabile, data dalla media delle retribuzioni o dai redditi percepiti negli ultimi anni di attività lavorativa
  • l’aliquota di rendimento, pari al 2% annuo della retribuzione/reddito percepiti entro determinati limiti. Questo vuol dire che se la retribuzione pensionabile non supera questo limite, con 35 anni di anzianità contributiva la pensione sarà pari al 70% della retribuzione, con 40 anni invece sarà pari all’80%.

Con questo metodo il trattamento pensionistico si basa sulla Quota A e la Quota B: 

  • la Quota A si basa sulla media degli ultimi cinque anni delle retribuzioni percepite. Se si parla di lavoratori autonomi allora si basa sugli ultimi dieci anni e dell’ultimo anno se invece si tratta di un lavoratore del pubblico impiego. 
  • La Quota B si basa su una media degli ultimi dieci anni di retribuzioni utili percepite dal lavoratore, sia privato che pubblico. Per i lavoratori autonomi si basa sugli ultimi quindici anni, mentre se il lavoratore possiede meno di quindici anni di contributi al 31 dicembre 1992 la media per determinare la Quota B ricomprende l’intero periodo lavorato successivo al 31 dicembre 1992 fino al pensionamento effettivo più gli ultimi cinque anni prima del 1993, dieci anni invece per i lavoratori autonomi. Per i lavoratori del pubblico impiego con meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1992 il periodo di riferimento va dal ‘93 alla decorrenza della pensione. 
 
 

Se parliamo di montante contributivo stiamo facendo riferimento all’importo totale dei contributi versati durante la propria vita lavorativa, rivalutati fino al momento della liquidazione della pensione. È un parametro necessario nel calcolo delle pensioni che rientrano nel sistema contributivo perché rappresenta il capitale che il lavoratore ha accumulato negli anni. 

COSA SONO QUOTA "A" E QUOTA "B"

La “quota A” e la “quota B” sono due componenti del sistema di calcolo della pensione previsto dalla legge Fornero.

La “quota A” è una componente della pensione che dipende dal numero di anni di contributi versati al sistema pensionistico. Più anni di contributi un lavoratore ha versato, più alta sarà la sua quota A.

 

La “quota B“, invece, dipende dall’età del lavoratore al momento del pensionamento. Più il lavoratore è giovane al momento del pensionamento, più bassa sarà la sua quota B.

 

Il valore della pensione viene calcolato come somma della quota A e della quota B. Ad esempio, se un lavoratore ha versato molti anni di contributi al sistema pensionistico, ma va in pensione a un’età relativamente giovane, la sua pensione sarà composta principalmente dalla quota A, mentre la quota B sarà relativamente bassa. Viceversa, se un lavoratore ha versato meno anni di contributi, ma va in pensione a un’età più avanzata, la sua pensione sarà composta principalmente dalla quota B, mentre la quota A sarà relativamente bassa.

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cessione del quinto

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Prestiti Poste Italiane

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Con Poste Italiane possiamo accedere a numerosi prestiti personali, cessioni del quinto e finanziamenti che cercano di andare incontro alle diverse esigenze. 

 

Strumenti di credito dedicati sia ai titolari di conto corrente BancoPosta, sia ai possessori del libretto di risparmio postale nominativo ordinario, senza dimenticare anche le persone che non hanno necessariamente un conto corrente postale.

 

Vai sul sito ufficiale di Poste Italiane per scoprire di più.

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LISTA DELLE TIPOLIGIE DI PRESTITI DI POSTE ITALIANE

Nel dettaglio parliamo delle seguenti tipologie di prestito ideato da Poste Italiane:

 

  • Prestito BancoPosta;
  • Prestito BancoPosta Ristrutturazione Casa;
  • Prestito BancoPosta Consolidamento;
  • Prestito BancoPosta Flessibile;
  • Prestito BancoPosta Acquisto Casa; 
  • Mini Prestito BancoPosta;
  • Prestito BancoPosta Online;
  • Quinto BancoPosta Dipendenti Pubblici;
  • Quinto BancoPosta Pensionati.
 
Leggi anche il nostro articolo sulla cessione del quinto di Poste italiane.
Prestiti Poste Italiane

Prestito Bancoposta

Il Prestito BancoPosta è il finanziamento ideale per richiedere somme importanti, anche senza essere titolari di un conto corrente postale. Si possono richiedere da 3 mila fino a 30 mila euro, rimborsabili da un minimo di 24 mesi fino a un massimo di 84 mesi a tasso fisso. Per i possessori del libretto di risparmio e conto BancoPosta sono previste promozioni ed è possibile, inoltre, sottoscrivere la polizza sul finanziamento Poste protezione Prestito.

Prestito bancoposta per la ristrutturazione della casa

Con il Prestito BancoPosta Ristrutturazione Casa, Poste Italiane propone un finanziamento dedicato alle ristrutturazioni edilizie. Con questo metodo si può richiedere da 10 mila euro fino a 60 mila euro, restituendo la somma con rate dilazionate da un minimo di 36 mesi ad un massimo di 120 mesi, anche in questo caso con tasso fisso.  Questa soluzione è riservata, però, ai titolari del conto corrente BancoPosta, mentre i possessori del libretto di risparmio postale ordinario possono richiedere il finanziamento ma solo fino a 30 mila euro.

Prestito bancoposta consolidamento

Nel caso del Prestito BancoPosta Consolidamento, Poste Italiane si rivolge a chi desidera unire in un unico finanziamento i propri debiti. Questo strumento permette di semplificare la gestione dei rimborsi attraverso il pagamento di una sola rata mensile. Con questo metodo è possibile ricevere fino a 50 mila euro con tasso fisso e una durata di rimborso da 24 a 96 mesi, partendo da un importo non inferiore ai 3 mila euro.

prestito bancoposta flessibile

Con il prestito BancoPosta Flessibile parliamo di un finanziamento per cui è possibile ottenere da un minimo di 3mila euro ad un massimo di 30 mila euro da dilazionare nell’arco di 36 o 108 mesi. Anche in questo caso possono accedervi i titolari del conto corrente postale BancoPosta oppure del libretto di risparmio nominativo ordinario. Inoltre, Poste Italiane mette a disposizione le opzioni cambia e salta rata per posticipare il pagamento di 3 rate al termine del rimborso o modificare l’importo e far fronte a spese improvvise.

prestito bancoposta acquisto casa

Per finanziare l’acquisto di una casa, una cantina, posti auto o garage, si può richiedere il Prestito BancoPosta Acquisto Casa. I titolari di conto corrente postale BancoPosta possono richiedere fino a 60 mila euro, mentre i possessori del libretto di risparmio ordinario fino a 30 mila euro rimborsando la somma entrambi da un minimo di 36 mesi fino a un massimo di 120 mesi a tasso fisso.

mini prestito bancoposta

Con il Mini Prestito BancoPosta si può richiedere una somma modesta da un minimo di mille euro fino ad un massimo di 3mila euro da rimborsare in 22 rate mensili con tasso sempre fisso. Questa tipologia di prestito è, però, riservata ai possessori della carta prepagata con Iban Postepay Evolution. Infatti sia l’erogazione che l’addebito delle rate mensili avviene direttamente sul credito della carta di pagamento.

prestito bancoposta online

Per chi, invece, preferisce richiedere un finanziamento digitale può avvalersi del servizio Prestito BancoPosta Online, Si possono ottenere fino a 30 mila euro a tasso fisso, con una durata di rimborso che va dai 24 e gli 84 mesi, siglando il contratto con la firma digitale. L’importo minimo è fissato a 3 mila euro ed il prestito può essere richiesto solo dai titolari del conto corrente BancoPosta, che abbiano attivato i servizi di internet banking di Poste.

quinto bancoposta dipendenti pubblici

Anche chi vuole ottenere un prestito utilizzando la cessione del quinto può rivolgersi alle Poste con il servizio Quinto BancoPosta Dipendenti Pubblici, riservato appunto ai lavoratori pubblici e statali e al personale delle Forze Armate e dei Carabinieri. L’importo è vincolato alla rata mensile che non deve superare un quinto dello stipendio, con rata a partire da 50 euro e un rimborso da 36 a 120 mesi e la possibilità di ottenere il prestito anche senza avere un conto corrente BancoPosta.

 

Leggi anche questa guida per la cessione del quinto dei dipendenti pubblici.

quinto bancoposta pensionati

La cessione del quinto di Poste Italiane è disponibile anche per i pensionati INPS, che possono recarsi direttamente presso gli uffici postali per richiedere un prestito personale non finalizzato. Poste Italiane propone un tasso d’interesse contenuto e nessuna spesa aggiuntiva, prevedendo rate mensili flessibili di importo a partire da 50 euro. Quinto BancoPosta Pensionati si può richiedere anche senza un conto corrente postale, rimborsando il credito da 36 a 120 mesi tramite trattenuta diretta sulla pensione.

 

Se stai valutando la cessione del quinto e sei in pensione, dai un occhio al nostro sito o clicca sul bottone che trovi qui sotto per effettuare una simulazione di cessione del quinto direttamente online.

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cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un ex dipendente statale nato il 01/02/1954: importo erogato 28474,47€ da rimborsare in 120 rate mensili da 300,00€ – TAN fisso 4,84% – TAEG fisso 4,97% – importo totale dovuto dal consumatore di 36.000,00€ spese assicurative comprese nella rata, tasso fisso rata costante , bollo 16 euro.

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Come richiedere lo SPID

Come richiedere lo SPID

cos'è lo spid?

SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è un sistema di autenticazione che consente agli utenti di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati accreditati utilizzando un’unica identità digitale. 

 

In pratica, lo SPID è una sorta di “username” e “password” univoci che ti permettono di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e di molti altri enti e aziende. Per ottenere lo SPID, devi richiedere uno dei certificati rilasciati da uno degli Identity Provider (IdP) accreditati dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale). 

 

Dopo aver ottenuto lo SPID, puoi utilizzarlo per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati accreditati in modo semplice e sicuro.

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COME SI OTTIENE LO SPID?

Per ottenere lo SPID, devi seguire questi semplici passi:

  • Scegli uno dei Identity Provider (IdP) accreditati dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e verifica se soddisfi i requisiti per ottenere lo SPID. I requisiti possono variare leggermente a seconda dell’IdP scelto, ma in genere devi essere un cittadino italiano o residente in Italia, avere un documento d’identità valido e un indirizzo email;
  • Accedi al sito web dell’IdP scelto e seleziona l’opzione per ottenere lo SPID. Segui le istruzioni per compilare il modulo di richiesta e inviarlo online;

  • Fornisci la documentazione richiesta e completa il processo di verifica dell’identità. In genere, questo può essere fatto presentando un documento d’identità valido presso un ufficio postale o inviando la copia del documento tramite email o fax;

  • Una volta che il tuo IdP ha verificato la tua identità, ti verrà assegnato lo SPID e ti verranno fornite le istruzioni per attivarlo;

  • Attiva lo SPID seguendo le istruzioni fornite dal tuo IdP e utilizzalo per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati accreditati.

  •  
Come richiedere lo SPID

Qui sotto puoi trovare la lista degli Identity Provider IdP accreditati per il rilascio dello SPID:

lista idp per lo spid

Se stai richiedendo lo SPID per ottenere un prestito INPS, leggi anche il nostro articolo sui prestiti agevolati INPS per avere una panoramica completa delle possibile scelte.

Come richiedere lo SPID con Poste Italiane

Tra i vari provider abilitati è presente anche quello di Poste Italiane con il servizio PosteID abilitato SPID che permette di effettuare l’identificazione sia online che in un ufficio postale.

 

Identificazione online:

Se si vuole evitare la coda alle poste si può attivare il servizio anche effettuando una procedura online che consente di identificarsi tramite diversi metodi:

  • Sms, su un cellulare certificato associato ad un prodotto BancoPosta o Postepay;
  • Carta d’identità elettronica con Pin;
  • Carta Nazionale dei Servizi attiva con Pin;
  • Firma digitale.
 

Un altro modo che si può scegliere per identificarsi è con l’App PosteID al costo di 10 euro tramite passaporto elettronico, carta d’identità elettronica senza pin oppure con il bonifico da un conto corrente italiano a te intestato. Il pagamento può essere effettuato esclusivamente online utilizzando una carta di pagamento dei circuiti Postepay, VISA, Mastercard.

Richiedere lo spid direttamente in ufficio postale

Anche presso un ufficio postale è possibile richiedere l’identificazione ma per velocizzare la procedura, è consigliabile registrarsi sul sito di posteid.poste.it. Poi si deve necessariamente prendere appuntamento in ufficio postale con la funzione “Prenota ticket” oppure tramite il numero WhatsApp 3715003715, avviando una chat con un operatore virtuale. Il costo del servizio presso l’ufficio postale è pari a 12 euro iva inclusa.

 

i prezzi e i servizi indicati sono soggetti a variazioni. Ti consigliamo sempre di visitare il sito ufficiale di Poste Italiane per maggiori informazioni.

RICHIEDERE LO SPID IN TABACCHERIA

Per richiedere lo SPID in tabaccheria, devi seguire questi 6 passi:

  • Trova una tabaccheria che offre il servizio di rilascio dello SPID. Molte tabaccherie aderiscono al servizio di rilascio dello SPID, ma non tutte;
  • Verifica di avere con te i documenti necessari. Per richiedere lo SPID, avrai bisogno di un documento d’identità valido e di un codice fiscale;
  • Recati in tabaccheria e chiedi di richiedere lo SPID. L’operatore ti fornirà un modulo da compilare con i tuoi dati personali e ti chiederà di presentare i documenti necessari;
  • Scegli il gestore dell’identità digitale. Ci sono diverse opzioni disponibili, quindi scegli quella che ritieni più adatta alle tue esigenze;
  • Paga la tassa di emissione dello SPID. Il costo per l’emissione dello SPID varia a seconda del gestore scelto, ma solitamente è di circa € 10;
  • Aspetta che arrivi il tuo SPID via posta. Dopo aver completato la procedura in tabaccheria, riceverai lo SPID via posta all’indirizzo indicato nel modulo di richiesta. Ci vorrà qualche giorno per riceverlo.
 

Una volta ricevuto lo SPID, dovrai attivarlo online seguendo le istruzioni del gestore scelto. Una volta attivato, potrai utilizzare lo SPID per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e di altri enti che lo supportano.

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cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un ex dipendente statale nato il 01/02/1954: importo erogato 28474,47€ da rimborsare in 120 rate mensili da 300,00€ – TAN fisso 4,84% – TAEG fisso 4,97% – importo totale dovuto dal consumatore di 36.000,00€ spese assicurative comprese nella rata, tasso fisso rata costante , bollo 16 euro.

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Cessione del Quinto INPS

Cessione del Quinto INPS

La cessione del quinto INPS è una forma di prestito personale destinata ai lavoratori dipendenti pubblici o privati e ai pensionati che hanno bisogno di ottenere un finanziamento.

Con la cessione del quinto, il prestito viene rimborsato mediante trattenute mensili sulla busta paga o sulla pensione, fino a un massimo del 20% del reddito mensile

La rata viene quindi detratta direttamente dallo stipendio o dalla pensione, e il debitore non ha bisogno di presentare garanzie aggiuntive.

La cessione del quinto è gestita dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) in Italia.

Vedi l’ultimo aggiornamento dei tassi di interesse per questo tipo di finanziamento.

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Il prestito con la formula della cessione del quinto della pensione è rivolto sia ai pensionati del settore privato che a quelli del settore pubblico precedentemente iscritti all’INPDAP.

 

Successivamente, con l’integrazione dei due enti di previdenza, è toccato all’INPS occuparsi dell’erogazione delle pensioni e quindi anche dei prestiti per i pensionati pubblici. 

 

Quando parliamo di cessione del quinto della pensione, facciamo riferimento a un tipo di finanziamento personale versatile e molto richiesto perché permette di avere la somma desiderata in breve tempo, facile da gestire e per cui non sarà necessario motivare la richiesta del prestito.

 

Vedi anche il regolamento dei prestiti INPS.

Cessione del quinto INPS

come funziona la cessione del quinto della pensione?

Si tratta della cessione di massimo un quinto della pensione, con una rata che resta fissa e invariata nel tempo, fino a dieci anni per restituire il debito. 

Il prestito con cessione del quinto INPS è richiedibile, come abbiamo già detto, sia dai pensionati del settore privato che da quelli del settore pubblico ex INPDAP.

 

Per farne richiesta bastano pochi passi: innanzitutto rivolgersi ad una banca o una finanziaria di fiducia a cui indicare l’importo di cui si ha bisogno, si arriva fino a 75 mila euro, munirsi di un documento d’identità valido e con il cedolino della pensione. 

Da quest’ultimo passaggio risulterà l’importo massimo della rata che può essere sottratto dalla pensione mensile, ottenendo così il finanziamento con un tasso d’interesse vantaggioso e che resterà fisso nel tempo. 

 

Il rimborso sarà automatico perché spetta all’INPS trattenere la quota della pensione ceduta e ad occuparsi del pagamento della rata mensile all’istituto di credito o alla agenzia finanziaria. In questo modo, anche i pensionati INPS ed ex INPDAP che in passato risultavano come cattivi pagatori, possono richiedere un prestito utilizzando la formula con la cessione del quinto della pensione. 

 

Calcolarne l’importo è facile, basta dividere la pensione o lo stipendio netto per cinque. La somma ottenuta rappresenta l’importo che viene trattenuto a fine mese: Questo tipo di finanziamento risulta essere maggiormente sostenibile, in modo da affrontare tranquillamente le altre spese quotidiane. 

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cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un ex dipendente statale nato il 01/02/1954: importo erogato 28474,47€ da rimborsare in 120 rate mensili da 300,00€ – TAN fisso 4,84% – TAEG fisso 4,97% – importo totale dovuto dal consumatore di 36.000,00€ spese assicurative comprese nella rata, tasso fisso rata costante , bollo 16 euro.

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