Pensione INPS in caso di Decesso

Quando muore una persona purtroppo si deve pensare anche ad affrontare alcune questioni burocratiche, tra queste bisogna occuparsi della pensione del defunto

In caso di prestazione previdenziale Inps, la legge prevede l’interruzione automatica appena gli eredi o chi è delegato alla riscossione comunicano l’avvenuto decesso all’istituto previdenziale entro le 48 ore successive

 

A tal proposito è previsto l’invio telematico della comunicazione del decesso, come stabilito dall’art. 1 comma 303 della legge n. 190 del 2014

 

Una normativa che riguarda proprio il modo in cui comunicare all’Inps della morte di un caro parente e titolare della pensione, sarà infatti il medico necroscopo a trasmettere entro 48 ore all’Istituto nazionale di previdenza sociale il certificato di accertamento di morte. 

Pensione inps in caso di Decesso

Comunicazione del decesso, a chi tocca inviarla telematicamente

La comunicazione viene fatta in via telematica seguendo le procedure online. I soggetti che sono autorizzati possono utilizzare il pin online della persona deceduta oppure rivolgersi ad un patronato autorizzato a trasmettere tutte le pratiche necessarie. 

 

I parenti, però, possono anche predisporre un’autocertificazione del decesso e quindi evitare di attendere che il comune rilasci il certificato di morte. Se non si trasmette la comunicazione ma si continua a riscuotere la pensione, si finisce per commettere un reato punibile per legge.

Pensione ai superstiti indiretta e di reversibilità, cos’è e a chi è rivolta?

La pensione ai superstiti è un trattamento pensionistico riconosciuto e che va in favore dei familiari superstiti nel momento in cui muore il pensionato.

 

Ne hanno il diritto in quanto superstiti il coniuge o l’unito civilmente, il coniuge separato, il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile e che non sia nuovamente sposato.

Nel caso in cui il dante causa, cioè la persona che per effetto della successione perde il diritto, sia convolato a nuove nozze dopo il divorzio, le quote che spettano sia al coniuge superstite che a quello divorziato saranno stabilite dal Tribunale.

 

  • I figli minorenni alla data del decesso del dante causa
  • I figli inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso
  • I figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano scuole o corsi di formazione professionale nei limiti del 21° anno di età
  • I figli maggiorenni studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestino attività lavorativa, che frequentano l’università, nei limiti della durata legale del corso di studi e non oltre il 26° anno di età.

Cessione del quinto della pensione e decesso. chi paga?

La cessione del quinto della pensione è una forma di finanziamento che permette a una persona di ottenere un prestito utilizzando la propria pensione come garanzia. La rata del prestito non viene pagata dal debitore, ma viene trattenuta direttamente dalla pensione. 

In caso di morte del debitore, il debito residuo della cessione del quinto può essere coperto da una polizza assicurativa sulla vita. Inoltre, la legge prevede che la cessione del quinto debba essere coperta da due polizze obbligatorie: una per il rischio impiego e una per il rischio vita. Nel caso dei pensionati, viene stipulata solo la polizza contro il rischio premorienza. 

 

In caso di morte del debitore, il debito residuo sarà saldato dalla compagnia assicurativa, a meno che la morte non sia riconducibile a una delle cause di esclusione previste nel contratto di assicurazione. 

 

Le principali cause di esclusione sono la morte dovuta a comportamento doloso, il suicidio entro 24 mesi dalla sottoscrizione del contratto, la morte dovuta a condizioni di salute gravi segnalate in fase di sottoscrizione del contratto e la morte dovuta a guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di droghe. In assenza di copertura assicurativa, il debito residuo dovrà essere saldato dagli eredi del debitore.

simulazione
cessione del quinto

Esempio di prestito con cessione del quinto erogato ad un ex dipendente statale nato il 01/02/1954: importo erogato 28474,47€ da rimborsare in 120 rate mensili da 300,00€ – TAN fisso 4,84% – TAEG fisso 4,97% – importo totale dovuto dal consumatore di 36.000,00€ spese assicurative comprese nella rata, tasso fisso rata costante , bollo 16 euro.

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