Pensione Opzione Donna e Casalinghe

Il sistema previdenziale italiano prevede opzioni di pensione ideate anche per le donne che non lavorano con e senza versamento di contributi previdenziali.

Come abbiamo già visto nell’articolo sulla Riforma delle Pensioni, stiamo parlando della pensione casalinghe coperta dal Fondo di previdenza istituito nel 1997 all’Inps e la pensione sociale.

 

Per richiedere questa pensione ci si deve iscrivere all’apposito fondo casalinghe. È una scelta facoltativa e non obbligatoria come l’assicurazione Inail che copre il rischio di incidenti domestici ma non permette di maturare il diritto alla pensione.

 

La pensione casalinghe è prevista per chi ha tra i 18 e 65 anni e svolge lavoro domestico per la famiglia e per la casa. 

CONTENUTO DELL'ARTICOLO

Come funziona e chi ha diritto alla pensione casalinga?

Questo tipo di pensione non è rivolto solo alle donne ma sono compresi anche gli uomini, l’importante è iscriversi al Fondo di previdenza. 

 

Una volta raggiunti i cinque anni di contributi, gli iscritti possono accedere anche a una pensione di inabilità riservata a chi ha una invalidità accertata oppure a una pensione di vecchiaia a un minimo di 57 anni d’età.

 

Per quanto riguarda l’importo non esiste una somma prefissata se non un minimo di circa 26 euro mensili e si ottiene un anno di contribuzione con il versamento di 310 euro. 

 

Anche per la pensione casalinghe la domanda deve essere inoltrata online sul sito Inps.

Pensione Opzione Donna e Casalinghe

L’importo dipende dai versamenti, per esempio con oltre 30 anni di versamenti contributivi la pensione percepita sarà intorno ai 1000 euro al mese. Il calcolo si fa tramite il calcolo contributivo e con la rivalutazione periodica da parte dell’ISTAT del PIL. 

Come ci si iscrive al fondo casalinghe?

Il Fondo Casalinghe è un fondo di previdenza complementare gestito dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e rivolto alle lavoratrici domestiche, ovvero alle donne che svolgono attività di cura e assistenza all’interno delle famiglie.

Per iscriverti al Fondo Casalinghe, devi essere una lavoratrice domestica iscritta alla Gestione Separata INPS e avere almeno 18 anni di età.

 

Per iscriverti, devi presentare domanda all’INPS utilizzando il modello SR163 o tramite il servizio online “Entratel” o “Fisconline”. Nella domanda devi fornire tutti i dati richiesti e allegare la documentazione che attesta il tuo status di lavoratrice domestica, come ad esempio il contratto di lavoro o la dichiarazione sostitutiva resa dal datore di lavoro.

 

L’iscrizione al Fondo Casalinghe è volontaria, quindi se decidi di iscriverti dovrai versare un contributo mensile all’INPS. L’importo del contributo dipende dall’età e dal reddito della lavoratrice domestica e viene stabilito ogni anno dall’INPS.

 

Se decidi di iscriverti al Fondo Casalinghe, potrai beneficiare di prestazioni previdenziali come la pensione di vecchiaia e di invalidità, il trattamento di fine rapporto (TFR) e la prestazione di maternità.

La pensione sociale, cos’è e chi può richiederla

Le persone che non sono iscritte al Fondo casalinghe o le iscritte che non riescono a produrre un certo numero di contributi utili a maturare i requisiti, possono accedere alla pensione sociale.

 

Possono richiederla le persone con i seguenti requisiti:

– chi ha compiuti 67 anni, valido sia per donne che per uomini 

– chi ha cittadinanza italiana o di altro Paese europeo purché iscritte all’anagrafe del Comune di residenza o siano cittadine extracomunitarie con permesso di soggiorno di lungo periodo

– residenza effettiva, stabile e continuativa in Italia da almeno 10 anni. Se, invece, si soggiorna all’estero per più di 29 giorni la prestazione viene sospesa e se la sospensione dura più di un anno allora la pensione sociale viene revocata

-riversano in stato di bisogno comprovato da un reddito inferiore ad una certa soglia.

 

Per questo tipo di pensione l’importo ammonta intorno ai 460 euro al mese per 13 mensilità, ma solo se si è in possesso dei requisiti previsti dalla normativa. La somma, infine può essere integrata con la pensione di cittadinanza fino ad un massimo di 780 euro.

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