Pensioni Quota 41, 92, 100, 102

Novità in ambito pensionistico, dal superamento di Quota 100 all’Opzione Donna, passando per l’Ape sociale e il taglio dei contributi per edili e ceramisti.

Dal 1° gennaio 2022, infatti, possiamo dire addio a Quota 100 e dare il benvenuto a Quota 102 con cui si potrà lasciare il mondo del lavoro al raggiungimento dei 64 anni di età e almeno 38 di contributi. 

 

Con Quota 102, il Governo ha stimato la pensione per circa 16.800 lavoratori nel 2022 e 23 mila nel 2023. Per coloro che raggiungeranno i requisiti di accesso a Quota 102 entro il 31 dicembre 2022 è data la possibilità di poter usufruire della misura in un secondo momento. 

 

L’assegno medio con Quota 102 dovrebbe aggirarsi attorno ai 26mila euro annui.

Pensioni Quota 41

Novità anche per il mondo delle donne, nella manovra è stata, infatti, prorogata la cosiddetta Opzione donna senza revisione dei requisiti. Dunque, le lavoratrici potranno accedere alla pensione anche nel 2022 con 58 anni di età, 59 se lavoratrici autonome, e 35 anni di contributi. In questo caso l’assegno pensionistico seguirà il calcolo con il metodo contributivo.

 

Anche l’Ape sociale è stata prorogata al 2022 e rafforzata. È previsto l’ampliamento della platea dei lavoratori ammessi all’anticipo pensionistico per determinate categorie. Che potranno andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi, 30 se disoccupati, disabili o caregiver. L’assegno si attesta fino a 1500 euro lordi fino al conseguimento dei normali requisiti di pensionamento.

 

Alla manovra si aggiungono anche nuovi lavori per le cosiddette attività gravoso che possono accedere all’Ape sociale. Parliamo di insegnanti di scuola primaria e pre primaria, tecnici della salute, magazzinieri, estetiste, artigiani, operai specializzati, agricoltori ma ancora conduttori d’impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali, operatori d’impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli. 

Nel 2022 è, inoltre, previsto anche il taglio dei contributi per gli edili e i ceramisti a cui serviranno 32 anni di contributi e 63 anni d’età per chiedere l’Ape.

 

La riforma delle pensioni dovrebbe scattare nel 2023 ed è stata avviata con i primi incontri a fine dicembre con l’obiettivo di mantenere sostenibilità nel tempo e superare la Riforma Fornero.

 

Negli ultimi mesi si spinge per inserire entro il 2023 la cosiddetta Quota 41 che consentirebbe la possibilità di uscire dal mondo del lavoro con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età anagrafica. Una possibilità riservata, al momento, solo per le attività considerate usuranti e per i lavoratori “precoci”.

 

Leggi l’articolo del Corriere.it sulle ultime news sulla quota 41 del 2023.

 

Tra le altre ipotesi si è fatta strada anche quella di riconsiderare la Quota 92, ovvero una misura che permette di anticipare la pensione al raggiungimento di 62 anni di età e 30 di contributi versati. Un meccanismo simile a quello di Quota 100 con l’età contributiva che, però, scende da 38 a 30 anni.

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